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Tempra a induzione

Un corpo buon conduttore di elettricità, posto entro un campo magnetico alternato, si riscalda per effetto Joule grazie alle correnti indotte. Questo fenomeno permette di portare ad alta temperatura, e quindi austenitizzare, un oggetto di acciaio. A causa dell’effetto pelle della corrente alternata, lo spessore dello strato riscaldato varia con la frequenza della corrente, pur dipende anche dalla conducibilità del materiale. A livello industriale si utilizzano generatori a bassa frequenza (inferiore a 5 kHz), media frequenza (da 5 a 30 kHz) e alta frequenza (200 kHz); lo strato di materiale interessato dal riscaldamento è inversamente proporzionale alla frequenza generata (bassa frequenza corrisponde a strati più profondi). Segue la fase di raffreddamento, localizzato o progressivo, in olio, acqua o soprattutto in una emulsione di acqua e polimero. Se il riscaldamento è localizzato, il raffreddamento può avvenire per immersione o spruzzamento. La nostra macchina è un impianto per tempra a induzione di nuova generazione, che lavora a potenza costante da 2 a 50 KW. Può lavorare in media e alta frequenza ed è adatta per una profondità di tempra da 1 mm a 5 mm per diametri da 6 a 60 mm. Viene utilizzata per la tempra di forcelle, portasatelliti e alberame. Il processo di tempra a induzione è costituito da un rapido riscaldamento della superficie fino ad austenitizzazione, seguito da tempra e rinvenimento. L’applicazione del trattamento porta notevoli vantaggi ecologici, in quanto si ha l’eliminazione dell’olio di tempra, di emissioni gassose inquinanti e la soppressione di liquidi di lavaggio.
Esempi di tempra localizzata solo:
lame per forbici o falciatrici, taglienti di pinze troncatrici, vomeri, denti di ingranaggi, rocchetti, leve e forcelle, mozzi e flange, pezzi ruotabili durante il riscaldamento.